Il mondo dei media è in continua evoluzione proprio perché la società muta rapidamente, così come la tecnologia e le abitudini delle persone. Ed proprio in questo marasma che uno degli uomini più ricchi al mondo (primo, a dire il vero, nell’anno corrente) ci sguazza. Ci riferiamo ad Elon Musk, il patron di Tesla che con poche semplici parole è in grado di influenzare i mercati internazionali, con un solo post può decidere in che direzione far andare Wall Street (e non solo). Insomma, stiamo parlando di una delle persone più influenti di questo pianeta. Ma ciò probabilmente vi è già noto, inutile soffermarci ulteriormente.
Il signore in questione ha deciso da alcuni mesi di entrare a gamba tesa nel mondo dei social media, non (più) come semplice fruitore ma come imprenditore: infatti ha acquistato – pochi giorni fa – per quasi 45 miliardi di dollari il colosso dei social, Twitter, la nota piattaforma rappresentata dall’uccellino azzurro che tutti, senza dubbio, conoscete.
E a distanza di pochissimo le novità che Musk annuncia sono davvero tante, come per esempio quella di tagliare quasi il 50% della forza lavoro di Twitter – pari a 3700 persone – per provare ad ottimizzare il tutto ed in più remotizzando totalmente il lavoro. Ovviamente il nuovo proprietario della piattaforma fin da subito dimostra di non toccarla affatto piano… ma la rivoluzione non è finita, anzi c’è dell’altro, vediamolo insieme!
Musk ha altro in testa: infatti poco fa ha annunciato – da come potete vedere nel tweet sopra – che vuole rendere a pagamento la famosa “spunta blu” su Twitter. Vi traduco più o meno letteralmente quanto annunciato “L’attuale sistema di Twitter che divide gli utenti in nobili e plebei a seconda di chi ha o meno la spunta blu è una stronzata. Potere al popolo! Blue per 8 dollari al mese”.
Prima però di entrare nel vivo di questa novità faccio un po’ di chiarezza sulla spunta di cui sopra: si parla di un badge che certifica l’autenticità del profilo Twitter e fin qui tutto chiaro e semplice. Il problema è che è quasi impossibile, se non per pochi eletti – rispetto il numero di iscritti -, riceverla. Infatti i criteri di selezione non sono mai stati noti e quella che vige è tutto sommato la discrezionalità. A meno che tu non sia Elon Musk o Bill Gates per intenderci. Ecco, e ciò che vuole provare a rivoluzionare il neo proprietario: dare la spunta a chiunque… basta che paghi! Ed ecco che un primo metodo veloce per monetizzare l’ha trovato. Infatti pare costi 8 dollari al mese tutto ciò e facendo due calcoli potrebbe portare (considerando gli attuali possessori della spunta) quasi 50milioni di dollari/anno. Ma questi numeri da una parte diminuiranno (quanti possono fare a meno di ciò a fronte di una somma di 100 dollari/anno? Molti probabilmente) ma dall’altra apriranno ad un nuovo mercato: di fatto chiunque pagherà potrà essere autenticato… certo con i dovuti sistemi di verifica bla bla.. sistemi che si vedranno dimezzati a causa dei nuovi sviluppi rispetto i licenziamenti.
Sì, ma vi starete chiedendo con tutto questo dove voglio arrivare, ecco che ci siamo, non disperate…
Inutile dire che ciò darà la possibilità a quei tanti fruitori e creator di Twitter da anni inascoltati rispetto l’autenticazione del profilo di raggiungere un piccolo obiettivo ma è chiaro che Elon Musk stia cercando in tutti i modi di portare acqua al suo mulino (ovvero – giustamente – le sue tasche) ma per fare ciò rischia di commettere, dalla mia, un fallo: generare utili dalla spunta blu con questa liberalizzazione lo porterebbe a far sì che si generino delle storture in senso lato. Si rischia vi siano tanti account che dietro il pagamento mensile (autorevoli ed autorizzati perché con spunta blu) possano sguazzare nei tentativi di pishing, nelle truffe o comunque manipolare l’opinione pubblica. Certo, vi sono dei sistemi di controllo, ma questi non sono impossibili da raggirare. Cosa potrebbe comportare ciò? Che da un lato ti entrano soldi grazie alla novità della spunta da un altro ne perdi perché gli inserzionisti trovano il “mercato” sporco, inquinato. Ma senza dubbio Musk avrà pensato a tutto, quindi mi aspetto altre novità, o almeno lo spero.
Altra – ed ultima, promesso – cosa che vorrei sapere, dato che mi riguarda molto da vicino, è quella rispetto il divieto dal 2019 (ne abbiamo parlato largamente qui) di fare pubblicità (sponsorizzazioni) politiche. Cambierà qualcosa? Musk liberalizzerà anche ciò e troverà indispensabile quella monetizzazione? Vediamo, io sono in trepidante attesa.