La comunicazione politica si pone alla base dell’odierno marketing politico-elettorale, per questo è bene conoscerne le origini e l’evoluzione della stessa al fine di comprenderne il funzionamento ed usarla a proprio vantaggio.

La storia della comunicazione politica

La nascita della comunicazione si fa risalire addirittura all’antica Grecia, ovvero all’arte della retorica e della dialettica con la quale si esercitavano i più grandi filosofi, nonché politici e strateghi nell’articolazione dei grandi discorsi indirizzati al popolo, per aizzare le folle e fare grandi proclami. Lo studio della comunicazione politica, poi, ha interessato quelli che poi diverranno i cultori della materia, a partire dalla metà degli anni Cinquanta del Novecento. In quel periodo, infatti, in America, con l’avvento dei primi mezzi di comunicazione di massa, si inizia a mostrare interesse per i meccanismi di leadership e di comunicazione politica in generale, nella specifica accezione del linguaggio della televisione. Si pensava a come catturare l’attenzione del telespettatore, quali temi affrontare, che linguaggio utilizzare e quali messaggi trasmettere con più frequenza.

L’evoluzione della comunicazione politica, sino ai nostri giorni

La comunicazione politica, poi, verso la seconda metà degli anni novanta, ha dovuto adattarsi al progresso tecnologico ed all’ingresso nella vita delle persone del televisore come uno strumento presente in tutte le case, divenuto imprescindibile nella vita di tutti. È così che i primi grandi comunicatori politici scoprono che la televisione è un terreno fertile da non ignorare. Pensiamo al caso Italia ed all’ascesa politica di Silvio Berlusconi, che ha investito prevalentemente sulla televisione e sul nuovo linguaggio esortativo politico, che infondeva una nuova linfa positiva nella vita degli italiani. Ma se la televisione ha segnato la svolta, l’avvento di internet e dei social ha completamente rivoluzionato il modo di fare politica e di comunicare il messaggio che convince l’elettore ad esprimere la sua preferenza proprio per quel candidato. La comunicazione politica diventa veloce, riesce a catalizzare l’attenzione con semplici parole chiave (#hashtag), parla agli elettori solo con le immagini e, soprattutto, conosce le preferenze, le inclinazioni di modo da definirne il target di destinazione.

E la comunicazione politica di oggi?

Sono essenzialmente tre le caratteristiche dell’odierna comunicazione politica:

I social oggi la fanno da padrone e la comunicazione politica passa soprattutto attraverso gli stessi. Facebook, Twitter, Instagram e TikTok sono i canali attraverso i quali il messaggio politico viene creato, filtrato ed indirizzato al destinatario finale, che li usa come finestra sulla realtà e, innanzitutto, per informarsi e conseguentemente crearsi una propria opinione.

Quali sono i libri che parlano di comunicazione politica?

Ogni disciplina, arte o materia che sia, necessita di studio e, nel caso della comunicazione politica, valido supporto è costituito da alcuni testi letterari che possano coadiuvare lo studio della stessa. Tra questi va menzionato Robert Cialdini, Teoria e pratica della persuasione, in cui l’autore dà anche delle indicazioni pratiche sul marketing politico ed aziendale. Altro libro interessante è certamente Drew Westen, La mente politica. Il ruolo delle emozioni nel destino di una nazione, che invece si concentra sulla persuasione umana e le capacità di convincimento dell’altro.

Anche noi di  Politido abbiamo scritto un saggio sulla comunicazione politica e il marketing dal titolo “VINCI LA TUA CAMPAGNA ELETTORALE: Il marketing politico nell’era digitale”, da cui è possibile iniziare ad addentrarsi nella materia in maniera semplice e diretta.

Insieme a questi, si rivelano utili anche molti testi accademici che vengono utilizzati nei corsi di laurea specifici della comunicazione politica ma che possono risultare utili anche per chi è alle prime armi ed ha voglia di mettersi in gioco in questo campo, per comprenderne le dinamiche e conoscerne i meccanismi a fondo!